Da vedere

Matterella 

Tra i due nuclei abitativi che costituiscono il paese di Ferentillo, il più antico è sicuramente la Matterella (come si enuncia dal nome Mater-illa) risalente al 1200 circa. Il borgo originario, di impostazione altomedievale, si adatta perfettamente alla costa rocciosa e scoscesa de il Monte formando un insieme di case in pietra tutte collegate tra loro mediante strette vie gradinate che seguono la tormentata morfologia della montagna. Nella parte più alta della Matterella è impossibile non notare l’imponente castello “Rocca” che insieme a quello di Precetto aveva la precisa funzione di guardia e di difesa della viabilità che, in corrispondenza della gola del Nera si articolava in tre direttrici principali:verso Spoleto, verso Norcia (alta valnerina) e verso il Salto del Cieco (confine con il Regno di Napoli). Il castello è raggiungibile passando per le vie del paese e per  i bellissimi terrazzamenti fatti con pietre murate a secco, dove ancora oggi vengono  coltivati ulivi autoctoni. All’ interno del borgo di notevole interesse è la chiesa di San Giovanni Battista nata contemporaneamente al castello per far pregare le genti che lo abitavano. Tra l’ XII e XIV sec. le abitazioni si sono cominciate a sviluppare verso la base del pendio intorno alla Pieve di Santa Maria divenuta la chiesa principale del territorio ferentillese. 

•Palazzo Silvani-Loreni
 affacciato su Piazza Garibaldi, Palazzo Silvani Loreni è disposto su tre livelli. Vi si accede tramite un imponente scalinata la quale immette in un atrio che divide il giardino dal piano nobiliare. Il salone di rappresentanza, enorme negli spazi presenta il soffitto a cassettoni ed un ciclo di affreschi rinascimentali ancora ben conservati. Eccezionale è la raccolta libraria custodita nella biblioteca e la collezione di armi esposte nella omonima sala. Fu la sede governativa e legislativa fino al XVII sec. 

•Complesso Cybo: 
 di fronte al Palazzo Comunale si trova un imponente caseggiato una volta sede di funzionari e religiosi che da piazza Garibaldi si estende quasi fino alla chiesa di Santa Maria. Sul lato esposto verso Via della Vittoria si può ammirare un affresco rappresentante lo Stemma della Famiglia Cybo-Malaspina. 

Precetto

Il Precetto nasce intorno al XII sec. nettamente arroccato sul pendio di Monte Sant’ Angelo; la parte più antica ancora oggi rimane circondata dal fitto bosco e dalle mura difensive che racchiudono il borgo in un triangolo al cui vertice si erge la torre di avvistamento che per motivi logistici è a pianta pentagonale. Nella parte interna alle mura, subito sotto la torre pentagonale, si possono ammirare gli antichi terrazzamenti con degli ulivi ancora oggi coltivati. Lo schema semicircolare con cui sono disposte le abitazioni in pietra tutte collegate tra loro si adatta perfettamente alla conformità della roccia, creando un unico corpo attraversato solamente dalle numerose vie gradinate percorribili a piedi che giungono fino alla torre. Anche il Precetto come la Matterella intorno al XVI sec. si è cominciato a sviluppare verso la pianura costruendo abitazioni in parallelo tanto da formare un vialetto detto “il borgo”. In questa nuova parte del Precetto nel 1702 fù ricostruita a cura di Odoardo Cybo come inciso sulla lapide nella controfacciata, la Chiesa della Madonna del Gonfalone. Al suo interno è conservata una tela raffigurante L’Immacolata e Due Santi, dipinto di gusto Marattesco proveniente dalla Cappella dei Principi di Umbriano del XVI sec. Sull’ altare Maggiore è presente un’ dipinto su tavola della Madonna del Gonfalone del XVII sec.

• Chiesa di Santo Stefano:
edificata nel XVI sec. dalla famiglia Cybo-Malaspina sui resti della precedente chiesa altomedievale. Vi si accede tramite un portale costituito da due colonne terminanti con capitello corinzio e alla base scolpiti su pietra lo stemma dei Cybo e del Capitolo Lateranense. Al suo interno (tipico stile barocco) si può ammirare la cappella di fondo sulla destra, ove è conservato un affresco raffigurante il Presepio opera del pittore Pierino Cesarei nel 1559. Nella cappella di fondo sulla sinistra invece è stato di recente restaurato un affresco raffigurante la Pieta’ di Gesù sorretto da Dio con Sant’ Antonino in Adorazione. 
Nell’ abside è posizionata una tela con il Martirio di Santo Stefano opera di Giuseppe Rosi eseguita nel 1759. Di particolare pregio è l’ imponente Fonte Battesimale in pietra con scolpiti gli stemmi nobiliari dei principi Cybo. 

• Palazzo del Principe di Montholon:
Sempre nel borgo del Precetto, vi è un raro esempio di architettura seicentesca, il Palazzo del Principe di Montholon, residenza degli ultimi governatori di Ferentillo. Varie decorazioni come greche e grottesche abbelliscono le pareti interne dove si può osservare lo stemma di Alojsio Desiderato Duca di Montholon ufficiale francese che partecipò alle campagne napoleoniche e che ricoprì la carica di governatore di Ferentillo fino all’ Unità d’ Italia .

Pieve di Santa Maria

Quest’ importantissimo tempio paleocristiano dopo l’ampliamento voluto da Franceschetto Cybo nel 1494, divenne a piante quadrata con tre navate divise da sei colonne a blocchi connessi di cui due ottagonali. La chiesa è orientata giustamente da est (abside) a ovest (portale d’ingresso). Il portale d’ingresso in pietra reca un iscrizione in latino datata 1493 e nella lunetta superiore è dipinta una Madonna con Bambino tra teste cherubiche del XVI sec. All’ interno, nell’ abside a sette lati, si può osservare una tavola raffigurante una Madonna con Bambino in stile Bizantino del XVI sec (particolare la decorazione minuziosa del mantello del Bambino). Le cappelle laterali aperte successivamente nel 1532 racchiudono inestimabili opere artistiche rinascimentali come le Vergini Martiri e Sant’Antonio Abate del 1543, opere del famosissimo pittore di Giuliana Jacopo Siculo (1490  1544). Nell’ affresco di Sant’Antonio Abate recentemente restaurato è degna di nota l’enigmatica frase scritta sul libro tenuto in mano dal santo:”NON EST HIC LOCUS IDONEUS NISI AMATORIB HUIUS SECULI PROPTEREA FUGIAMUS A FACIE HUD CUPIDITATIS”. Altro particolare dell’affresco è la raffigurazione delle prove di Sant’Antonio, in cui si vede una strega alata e due diavoli che picchiano il Santo. Di notevole pregio il Miracolo di San Tommaso del pittore locale Piermatteo Piergili (allievo del Siculo) e altri affreschi come la Santa Lucia del pilastro destro, l’Annunciazione e Dio Padre in Trono tra gli angeli sull’arco trionfante, realizzati da Orlando Merlini sul finire del XV sec. Interessante è il recente studio dei simboli scolpiti sulle colonne delle cappelle laterali (croci patenti e simboli alchemici) che riconducono la chiesa di Santa Maria all’ Ordine dei Cavalieri Templari. La fonte battesimale in marmo bianco, posta all’ingresso della chiesa presenta un iscrizione rituale  e nel fregio del frontone conserva una tela a forma triangolare raffigurante San Giovanni Battista. Esternamente l’imponente campanile a guglia del XV sec. conserva la campana in bronzo più grande della Valnerina sulla quale è riportata la storia della sua distruzione nel 1797 ad opera delle truppe rivoluzionarie napoleoniche. Oggi come allora le campane di Santa Maria e di tutte le altre chiese Ferentillesi, risuonano per le vie del paese grazie alla Confraternita dei Campanari che sotto l’attenta guida del Priore Leo Cirillo scandiscono melodiose armonie e rinterzi nei giorni di festa. 

Frazioni:

UMBRIANO

Di fronte all’ Abbazia di San Pietro in Valle, immerso nel verde dei boschi e arroccato su di uno sperone roccioso, sorge Umbriano, paese ormai completamente disabitato e raggiungibile solo a piedi. Per tradizione Umbriano viene considerato il più antico nucleo abitativo della Valnerina e fatto risalire fino ai primi insediamenti Umbri (VIII-VII sec. A.C.). Nel IX° sec. viene fatta erigere la torre centrale di avvistamento, studi recenti la vorrebbero sede di CATARI vissuti in Valnerina tra l’ XI° e il XIVsec.

SAN MAMILIANO
San Mamiliano è certamente il borgo più caratteristico del territorio ferentillese. Ebbe un importanza rilevante durante le invasioni saracene erigendosi come primo baluardo difensivo dell’ Abbazia di San Pietro in Valle (ancora oggi si distingue perfettamente la triplice cerchia di mura). Completamente restaurato vanta un interessante patrimonio artistico come la chiesa di San Biagio del XV° sec. edificata sui resti dell’antica fortezza del paese (si notano infatti delle feritoie sull’esterno dell’abside una volta bastione difensivo).
Lo stesso campanile è stato ricavato sulla ex torre d’avvistamento. La chiesa originaria si trova a circa 600 m. dal paese, nel complesso del Convento di San Giovanni di epoca alto medioevale, ormai completamente abbandonato. All’ interno della chiesa di San Biagio di notevole valore artistico è la Pala d’altare dipinta da Jacopo Siculo raffigurante l’Incoronazione della Vergine tra i Santi (San Mamiliano, Maria Maddalena e San Giovanni)e una statua lignea raffigurante San Giovanni (proveniente dall’ ex convento). All’ interno della cinta muraria si può ammirare il Pozzo sormontato da una colonnina datata 1005 con scolpito, il primo stemma di Ferentillo e la testa mozzata di un saraceno.

MONTERIVOSO

Passaggio obbligatorio per tutti i viandanti che dalla Dogana del Salto del cieco (confine tra Regno di Napoli e Stato della Chiesa) attraversavano Monterivoso per raggiungere le loro mete. Monterivoso si colloca con il suo importante patrimonio artistico tra i borghi più belli della Valnerina. Da visitare la chiesa di Sant’Antonio del XV°sec. recentemente restaurata e le stanze delle confraternite. All’ interno della chiesa si puo’ ammirare una tavola raffigurante l’Orazione nell’ Orto dei Getzemani di Francesco Nardini di Sant’angelo in Vado, eseguita nel 1560 e lo stupendo Organo. Può essere visitata anche l’antica torre di avvistamento, restaurata da poco e riportata al suo originale splendore. Da visitare il MUSEO ETNOGRAFICO DELLA CIVILTA’CONTADINA Per informazioni 0744/780888

MACENANO
Il paese è diviso in due borgate dalla strada statale, Macenano e Colleponte. Anche qui come in tutti gli altri piccoli villaggi intorno a Ferentillo, troviamo un’antica torre di avvistamento a capeggiare sulle case, in passato in stretto contatto con quella di Umbriano. Da visitare la Chiesa di Sant’Antonio del XVI sec. che al suo interno ancora conserva degli affreschi di stile rinascimentale.


SAMBUCHETO

Piccolo centro situato tra Macenano e Terria. Fino al 1800 fu sede di un Convento di Monache, da cui il nome Sambucheto (San-Monacheto). All’interno dell’antico convento vi è la chiesa di Santa Caterina con una bellissima Fonte Battesimale e affreschi di Pierino Cesarei.

TERRIA
Ai confini con la provincia di Perugia si trova Terria. Antico paese dislocato in 2 piccoli borghi posti l’uno di fronte all’altro : Terria e De cuntra. Il nome “Terria” è dovuto alla fragilità del terreno (TERRA-RIA). Di notevole importanza oltre alla torre del XII sec., sono le chiese di San Lorenzo, patrono del paese, e della Madonna del Rosaro contenente affreschi del XVI sec.

CASTELLONALTO

Paese ancora ben conservato, specie nel centro storico dove possiamo visitare la piccola Chiesa in stile romanico della Madonna del Rosario, con una pregiatissima tela posta sull’altare maggiore del XVI sec. All’inizio del paese vi è un grande palazzo signorile del XVII sec., residenza del Cardinale Pennacchi un tempo governatore del luogo. Infine fuori dall’abitato, posta su una collinetta si trova la Chiesa di San Giovanni Evangelista che sulla facciata a capanna ha scolpito lo stemma del Capitolo Lateranense. Proseguendo oltre il paese, verso le montagne arriviamo al Salto del Cieco e all’antica Dogana, che segnava il confine tra lo Stato Pontificio e il Regno di Napoli. 

CASTELLONBASSO
Piccolo paesino ubicato lungo la strada che dalla dogana del Salto del Cieco portava a Monterivoso. Fuori dal caseggiato vi è una piccola Cappella del 1600 mentre all’interno sorge la Chiesa di San Pietro. Di fronte al paese sgorga l’antica sorgente dell’Acqua della Serpa, dove oggi è stato allestito un piccolo parco attrezzato per pic-nic e dove è possibile rigenerarsi ancora con l’acqua sorgiva.


LE MURA

Situato lungo l’antica mulattiera che da Ferentillo portava a San Mamiliano. 
Piccolo borgo quasi completamente restaurato, assolutamente da visitare la Chiesa della S.S. Trinità, nella quale durante le festività natalizie viene allestito un piccolo presepe.

AMPOGNANO
Sorto sulle basi di un “praedia rustica” romano, Ampognano è un piccolo paesino agricolo. Tra gli ulivi secolari si scorge una chiesa, oggi sconsacrata, edificata in onore della Madonna della Piergora, che come vuole la tradizione apparve ad una fanciulla del posto nel XIX sec. 

GABBIO 

È una delle frazioni più antiche di Ferentillo. Rimasto disabitato per lungo tempo, oggi viene riscoperto da molti che con tanta passione lo stanno restaurando per andarci a vivere. Uno stretto vicolo attraversa l’abitato e giunge alla chiesa di San Vincenzo Martire. Il tempio riedificato presumibilmente nel XVI sec. conserva ancora oggi gli affreschi raffiguranti l’Incoronazione della Vergine tra angeli e santi nella zona absidale, mentre sulle pareti si possono ammirare dipinti raffiguranti San Michele Arcangelo, la Madonna Annunziata, San Vincenzo Martire e San Rocco.

NICCIANO
Immerso nel verde su di un altipiano si trova Nicciano. Questa piccola frazione, oltre alla Chiesa di San Michele Arcangelo con affreschi ancora ben conservati, vanta la presenza di un Menhir antropomorfo delle antiche popolazioni della valle del Nahar. 


LORENO 

La parte originaria del paese venne distrutta intorno all’anno 1000, si possono ancora vedere i ruderi del castello; all’interno c’è la Chiesa di San Giovanni Evangelista del XIII-XIV sec. con campanile a vela e affreschi del 1500 di pittori della scuola dello Spagna.